Non è il ritorno alla normalità quello che dobbiamo cercare, invece dobbiamo avere l’ambizione di costruire un mondo nuovo, una società più giusta, più sostenibile. È fondamentale avanzare sul fronte della lotta al mutamento climatico e fare del Green Deal l’occasione per una ripartenza diversa. Dalle rinnovabili alla mobilità sostenibile, da una nuova edilizia all’agroecologia, passando per l’economia circolare e una manifattura a basso tenore di carbonio, investire su uno sviluppo sostenibile aiuterebbe non solo l’ambiente, ma anche la nostra economia e l’occupazione messe a dura prova dal coronavirus.
Lo dicono i numeri e non è un caso se il Premier Conte ieri nell’informativa alle Camere ha annunciato un rafforzamento delle detrazioni per l’edilizia sostenibile. I bonus casa, dall’ecobonus al recupero edilizio passando per il sismabonus, nel 2019 hanno mosso 28,9 miliardi di investimenti con un impatto per oltre 432 mila occupati secondo le elaborazioni di un recente Rapporto di Cresme e Servizio studi della Camera. GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere ci dice che i green job al 2018 in Italia sono 3,1 milioni, il 13,4% del totale dell’occupazione complessiva e che rispetto all’anno precedente l’occupazione green è cresciuta con un incremento del +3,4% rispetto al +0,5% delle altre figure professionali. Grazie al “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia” realizzato dal Circular Economy Network (Cen) sappiamo, inoltre, che le persone impiegate nei settori ‘circolari’ nel nostro Paese sono il 2,06% del totale. Per questo è importante sostenere il potenziale di questo settore avanzato con norme chiare e adottando alla svelta i decreti end of waste che ancora mancano all’appello. Ed ecco perché realizzare un ambizioso e coerente Green deal è la strada giusta per dare agli italiani la prospettiva di un lavoro di qualità e di futuro prospero e sostenibile.
La mia intervista alla 9 Colonne
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