Lo chiedo con una interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri
Il ritardo sulla transizione e l’eccessivo protagonismo del gas nel nostro mix energetico fanno male al clima, alle tasche degli italiani che quest’anno per luce e gas pagheranno fino a 1.500 euro in più, e alla nostra libertà. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia mostra, infatti, con prepotente evidenza che la dipendenza dal gas non ci fa rispondere come dovremmo alle violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani. Caro bollette e conflitto in Ucraina dovrebbero spingerci ad accelerare la transizione verso le rinnovabili, a intervenire contro le speculazioni sui prezzi di gas ed energia e ad agire sugli extraprofitti delle società importatrici di gas per mitigare il caro-energia. Proprio per sollecitare il governo ad avviare un’indagine, tramite Arera, sull’effettivo costo dei contratti di gas dei maggiori importatori e delle aziende che distribuiscono gas ed energia elettrica e a verificare eventuali indebiti vantaggi per alcune imprese, ho presentato una interrogazione al Presidente del Consiglio del Ministri”.
Al Premier chiedo anche di conoscere il vero costo delle importazioni italiane di gas, quale percentuale dei contratti di fornitura è indicizzata al petrolio piuttosto che al gas e quali parametri sono utilizzati per calcolare l’indicizzazione. Nell’interrogazione sollecito, infine, il Governo a cambiare il sistema di fissazione dei prezzi delle bollette e ad intervenire sulla tassazione degli extra-profitti delle società importatrici di gas, in modo da ridurre l’impatto della crisi su imprese e famiglie. Sollecitazioni del tutto simili sono arrivate anche dalla mozione approvata a inizio marzo dal Consiglio della Regione Lombardia e presentata dalla consigliera Elisabetta Strada.
Cambiare rotta e uscire dalla dipendenza fossile è possibile, a patto di decuplicare la velocità di installazione delle rinnovabili, spingere sull’autoproduzione e semplificare gli iter autorizzativi. Per questo sarebbe dirimente che l’esecutivo ascoltasse le proposte di Elettricità Futura. La Confindustria dell’energia elettrica chiede che vengano autorizzati entro l’estate 60 GW di rinnovabili da realizzare nei prossimi 3 anni, riducendo i costi in bolletta del 30% e il fabbisogno di gas russo al 7%.
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