Per portare Roma fuori dall’emergenza rifiuti, che si traduce in disservizi evidenti e livelli di raccolta differenziata deludenti, serve una programmazione di lungo periodo e un piano rifiuti che dia soluzione stabile ai problemi strutturali, tenendo conto delle indicazioni e dei target delle normative europee.
A Roma, come detto chiaramente dal Commissario europeo con delega all’Ambiente Virginijus Sinkevicius in una intervista a Euractiv, il servizio di raccolta presenta forti disagi e mancano gli impianti per il trattamento. Penso in particolare a quelli per i rifiuti organici.
La Capitale ha urgente bisogno di un progetto per recuperare la fiducia dei cittadini, far crescere la differenziata, aumentare i servizi di raccolta porta porta e realizzare gli impianti che servono per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Che non significa nuove discariche o inceneritori, ma impianti per la gestione della frazione umida, impianti per il recupero e il riciclo, centri del riuso. Perché l’economia circolare non può essere solo uno slogan, ma va realizzata a partire da una corretta gestione dei rifiuti. E serve collaborazione tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti.
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