È un onore per me ricordare in questa Aula Nilde Iotti, che è stata punto di riferimento per un pezzo importante della mia generazione appassionata di politica.
A volte rimpiango l’Aula che la Iotti presiedeva, la sua capacità indiscussa di non essere di parte, di rappresentare sempre tutte le elette e gli eletti in questa Aula e credo che dovremmo ricordare il suo profondo rispetto per le istituzioni della Repubblica.
Nilde Iotti non fu mai una femminista, ma lottò sempre con un coraggio da tigre per la parità, per l’emancipazione della donna, non per la liberazione – termine che non amava – quanto piuttosto per la costruzione di una più moderna immagine del ruolo delle donne nel rapporto con la politica.
Fu anche una madre costituente e allora vale la pena ricordare, per capire quale era il contesto di pregiudizi da vincere all’epoca, un passaggio dei lavori Parlamentari in cui Giovanni Leone mise in discussione il diritto delle donne di accedere alla magistratura: “Si ritiene che la partecipazione illimitata delle donne alla funzione giudiziaria non sia per ora da ammettersi. Che la donna possa partecipare, con profitto per la società, a quella amministrazione della giustizia dove più può far sentire le qualità che le derivano dalla sua femminilità e dalla sua sensibilità. Come il Tribunale dei minorenni. Ma, negli alti gradi della Magistratura, dove bisogna arrivare alla rarefazione del tecnicismo, è da ritenere che solo gli uomini possano mantenere quell’equilibrio di preparazione che più corrisponde per tradizione a queste funzioni.”
La replica di Nilde Iotti fu: “Questi sono motivi stupefacenti. Se una donna ha la capacità di arrivarci, e sono convinta che ce l’abbia, essa deve poter conquistare al pari dell’uomo i più alti gradi della magistratura, senza alcun discrimine”. E avvertì “attenzione abbiamo appena approvato nella prima parte della Costituzione una norma chiave: che tutti i cittadini non solo sono uguali, ma che tutti – donne e uomini – possono accedere a tutte le cariche pubbliche”.
Questo è il contesto di pregiudizi che doveva contrastare Nilde Iotti. Noi donne dobbiamo essere consapevoli di quanto è stata dura e di quanta strada è stata fatta, ma anche di quanto è necessario continuare a lottare e a difendere i diritti delle donne.
Il mio intervento in Aula in ricordo di Nilde Iotti a vent’anni dalla scomparsa.
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