L’economia del futuro è senza dubbio sostenibile e circolare. Ma perché decolli anche gli imprenditori più illuminati hanno bisogno che la politica faccia la sua parte, lavorando per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti su tutto il territorio nazionale e per dare al Paese un quadro di regole certe e il più possibile semplici anche sull’end of waste. Regole chiare e certe sono la premessa anche per controlli efficaci contro l’illegalità e la concorrenza sleale di impresari senza scrupoli. Invece, nonostante l’impegno del ministro dell’Ambiente, il governo continua a sprecare occasioni e a rinviare la partita. Evidentemente in troppi non capiscono che quando diciamo end of waste parliamo di imprese che vorrebbero consolidare il loro business e l’occupazione.
Le proposte di Legambiente per eliminare gli ostacoli non tecnologici all’economia circolare sono un contributo importante. Condivisibile anche la diagnosi secondo la quale la mancata chiusura del ciclo dei rifiuti, soprattutto per carenze normative e impiantistiche, e il conseguente intasamento degli impianti esistenti sono condizioni in cui il rischio di infiltrazione da parte delle ecomafie è più alto. E lo dimostrano i sempre più frequenti incendi in impianti di trattamento e stoccaggio dei rifiuti.
Insieme ai decreti end of waste è urgente quindi che il Paese si doti di adeguati impianti per il riciclo e il riuso dei rifiuti, a partire da quelli per il compostaggio e la digestione anaerobica della frazione organica con produzione di biometano. A tal fine credo sia utile una legge a sostegno dei Sindaci per l’accettabilità sociale degli impianti sui territori. Una proposta che codifichi un percorso di partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni delle amministrazioni che hanno una ricaduta ambientale, territoriale, economica e sociale, alla quale sto lavorando.
Per mandare in pensione discariche e inceneritori e aiutare il Paese a rispettare i target del pacchetto europeo sull’economia circolare è strategico introdurre un sistema di tariffazione puntuale e usare la leva fiscale per disincentivare il conferimento in discarica. Sul fronte plastica sono contenta che il ministro Costa abbia ‘adottato’ la mia proposta di legge per ridurre l’inquinamento marino grazie all’aiuto dei pescatori e che voglia inserirla nel suo salva-mare. Provvedimenti che mi auguro siano approvati prima dell’estate.
Lo afferma la deputata di LeU Rossella Muroni intervenendo al convegno ‘La corsa a ostacoli dell’economia circolare’ promosso da Legambiente.
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