Finalmente è ripreso in Commissione Ambiente alla Camera l’esame della mia proposta di legge per il‘fishing for litter’ (A.C. 907). Un testo che vuole contribuire al risanamento dell’ecosistema marino grazie all’aiuto dei pescatori e per questo consente loro di raccogliere i rifiuti recuperati in mare e di portarli a terra senza dovere sostenere i costi di smaltimento. Come invece avviene oggi. Una proposta di cui sono anche relatrice, che in attesa del ddl Salva-Mare è stata intanto abbinata con un analogo testo dell’On. Rizzetto (A.C. 1276). Come più volte annunciato dal ministro Costa, infatti, il testo dell’esecutivo ‘adotta’ di fatto la misura prevista della mia proposta di legge.
Considerando che il marine-litter è una delle più gravi emergenze ambientali del pianeta sarebbe importante che l’esame della mia proposta per il ‘fishing for litter’ proseguisse spedito. Il testo, sottoscritto anche dal collega Fornaro, è ispirato all’esperienza positiva del progetto sperimentale Arcipelago Pulito e all’impegno per i nostri mari di associazioni come MareVivo e Legambiente.
Il risanamento dell’ecosistema marino, il superamento del modello usa e getta e lo sviluppo delle bioplastiche sono sfide importanti per il futuro che non possiamo perdere. Per questo è un’occasione persa che il Salva Mare si occupi solo del recupero dei rifiuti marini e non anche di anticipare la direttiva europea sul bando alla plastica monouso. Considerando poi che il 70% dei prodotti in plastica usa e getta che saranno messi al bando dall’Europa sono italiani, è grave che il governo non si stia occupando di accompagnare il settore verso un modello produttivo rinnovato e basato sull’innovazione amica dell’ambiente.
Servirebbe un Salva-Mare 2 per dare stabilità all’economia circolare correggendo la parte più critica della norma sull’end of waste prevista dallo Sblocca Cantieri.
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