NE DA NOTIZIA IL SALVAGENTE
In un un Paese dove l’emergenza abitativa interessa 650 mila nuclei familiari nelle graduatorie comunali e dove ogni anno vengono emesse oltre 60 mila sentenze di sfratto, dove sono finiti i soldi per le case popolari e l’edilizia residenziale pubblica?
Era la domanda che poneva nel 2016 una documentata inchiesta de Il Salvagente. E che ho riproposto al Mit con una interrogazione a risposta immediata in commissione firmata anche dai colleghi Fornaro e Palazzotto.
Ebbene quel tesoretto dell’ex Gescal “dimenticato” da anni su un conto corrente di Cassa Depositi e Prestiti alimentato dalle buste paga dei lavoratori e vincolato a programmi di edilizia residenziale pubblica, è ancora lì. Almeno per 970 milioni di euro. Lo ha scritto nero su bianco il Mit rispondendo alla mia interrogazione.
Sarebbe quanto mai urgente utilizzare queste risorse per avviare quel piano di edilizia residenziale pubblica senza ulteriore consumo di suolo, perché basato sul recupero degli immobili inutilizzati, che come gruppo avevamo già sollecitato con la mozione sulle periferie approvata dalla Camera in luglio. Sarebbe un modo per rispondere alle esigenze dei cittadini con disagio abitativo e per rilanciare l’edilizia puntando sulla riqualificazione, anziché sulla nuova cementificazione. Per tenere insieme giustizia sociale, economia ed ecologia.
La notizia su Il Salvagente si può leggere qui.
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