Roma capitale del consumo di suolo con un incremento di asfalto e cemento per 108 ettari lo scorso anno. L’ennesimo record negativo è contenuto nel Rapporto Ispra SNPA sul consumo di suolo, che certifica come l’Italia continui a consumare territorio ad ritmo arrivato ormai a 2 metri quadrati al secondo e come sia arrivata a mangiarsi altri 57 chilometri quadri di suolo nel 2019. Dati allarmanti, che dovrebbero orientare la politica.
Il suolo è una risorsa non rinnovabile ed essenziale alla vita, fondamentale anche in chiave anti dissesto idrogeologico e di lotta al mutamento climatico. Bloccarne il consumo significa favorire la rigenerazione edilizia, così da ridurre l’impermeabilizzazione del territorio, cavare meno materiali e tagliare le emissioni.
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