PESSIMO ACCORDO UTILE SOLO ALLA SOPRAVVIVENZA DEL GOVERNO. UNA NORMA CHE RISPONDE A APPETITI SPECULATIVI ANZICHÉ A SICUREZZA E QUALITÀ DI LAVORO E OPERE PUBBLICHE 

 

L’esecutivo porta per l’ennesima volta alla Camera un provvedimento chiuso all’interno di un pessimo accordo di maggioranza, per la sopravvivenza del governo, su cui alle opposizioni non viene lasciato alcuno spazio per modifiche migliorative, e su cui metterà la fiducia. Un testo cucito su misura per il Carroccio, che governa con i voti degli alleati. Mentre i Cinque Stelle, pur di restare al governo, accettano di archiviare la lotta alla corruzione e di lavorare con lo stesso metodo antidemocratico che denunciavano quando erano all’opposizione. Anziché andare al governo per cambiare le cose, sono andati al governo per cambiare idea.

E’ quanto ho sottolineato intervenendo in Aula alla Camera in discussione generale sulla conversione in legge del cosiddetto decreto Sblocca Cantieri che il governo giallobruno sta portando avanti con un metodo che scardina, ancora una volta, le regole democratiche.
Passando al merito delle misure definite dal presidente dell’Autorità anti corruzione Raffaelle Cantone come uno ‘zibaldone’ che non servirà a sbloccare i cantieri dall’oggi al domani e soprattutto di cui non si comprende l’idea di fondo, il provvedimento non servirà affatto ad aprire cantieri o a creare lavoro. Gli unici suoi effetti concreti saranno: riduzione di sicurezza e tutele per i lavoratori, minore trasparenza e qualità nella progettazione e nella realizzazione delle opere pubbliche, maggiore rischio di corruzione e di infiltrazioni della criminalità organizzata.
Per le opere pubbliche tornano massimo ribasso e appalto integrato, vera corsia preferenziale per varianti e rialzo dei costi si allarga il subappalto, viene spazzato via l’obbligo di centralizzare e qualificare le stazioni appaltanti, si comprimono i compiti dell’Anac, e si concedono le procedure negoziate fino a un milione di euro. Un salto nel passato che ci fa tornare alla Legge Obiettivo, che speravamo definitivamente superata.
Infine questo decreto non aiuta neanche le aree colpite dal sisma a ripartire e non  risolve nemmeno un tema fondamentale per l’economia circolare come l’end of waste che invece potrebbe aiutare centinaia di imprese a ripartire e a produrre in modo sano seguendo un modello di sviluppo sostenibile.

Il mio intervento in Aula si può vedere qui

 

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Rossella Muroni

Ecologista, progressista e femminista, esperta di sostenibilità ambientale e Presidente di Nuove Ri-Generazioni. Fino a ieri presidente nazionale di Legambiente e vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

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