Sulla riforma Cartabia sono giorni che chiediamo al governo, insieme a Legambiente, Libera, Gruppo Abele, Greenpeace, WWF e a tanti cittadini, una cosa precisa: inserire tutti i delitti ambientali o almeno il disastro ambientale tra i reati gravi per cui non sono previsti termini che ne determinino l’improcedibilità.
Visto che non è stato possibile farlo con un emendamento, abbiamo chiesto al governo un impegno in tale direzione con un ordine del giorno firmato da tutti i colleghi di FacciamoECO. L’esecutivo non può cavarsela con una riformulazione in cui “l’impegno” diventa un “a valutare l’opportunità di”. Non c’è niente da valutare, in questa riforma Cartabia si sta facendo un errore madornale.
Nel 2015 con la legge sugli ecoreati, una legge del Pd a prima firma Realacci fortemente voluta anche dal Movimento 5 Stelle dalla sinistra e da una mobilitazione nel Paese durata oltre 20 anni, avevamo affermato un principio di civiltà, ossia che chi inquina paga. A tutela della salute dei cittadini, dell’ambiente e della buona economia. Oggi inserendo quella frase ‘”a valutare l’opportunità di” l’esecutivo fa un enorme passo indietro su questi fronti strategici. Per questo dal governo che si dice ambientalista non possiamo accettare questa riformulazione.
Qui il mio intervento in Aula sull’Odine del giorno di FacciamoECO, che messo in votazione nella versione originale non è passato per soli 5 voti.
RIFORMA CARTABIA
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