Il governo giallobruno non esita a cavalcare gli istinti più beceri degli italiani per guadagnare qualche punto nei sondaggi. Lo stesso ministro degli Interni ha avviato una campagna contro la Sea Watch 3 e la sua comandante Carola Rackete a suon di tweet. Un comportamento particolarmente discutibile da parte di un uomo delle istituzioni. Quando la Sea Watch 3 è entrata nel porto di Lampedusa sui social si sono scatenati anche i sostenitori di Salvini con insulti pieni di odio e misoginia e quando Carola Rackete è stata arrestata alcune delle persone presenti al porto l’hanno insultata con offese violente e sessiste. In un video dello sbarco postato online dalla Lega Lampedusa e pubblicato anche dal Corriere della Sera si sente, tra l’altro, urlare contro la comandante “Spero che ti violentino”. Comportamenti gravissimi che possono configurare i reati di incitamento alla violenza e di violenza di genere. Eppure sembra che il personale delle Forze dell’Ordine presente non abbia proceduto ad identificare i violenti.
Per rimanere un Paese civile, in cui vengono rispettati i diritti di tutti e non solo quelli dei potenti, ho presentato una interrogazione ai ministri della Giustizia e dell’Interno sollecitandoli a verificare se i violenti ripresi nei numerosi video dello sbarco siano stati identificati e denunciati e, in caso contrario, ad accertarsi che si proceda con urgenza a farlo. Perché di fronte alla violenza non si può dare un segnale di tolleranza, ma lavorare affinché non si ripeta in futuro.
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