Avrei voluto davvero che quest’anno si facesse la differenza sull’ambiente: ossia che prima il MATTM aggiornasse il Catalogo dei sussidi dannosi per l’ambiente e che poi, alla luce di quei dati, si scrivesse il Def. Il vero cambiamento, infatti, si può avere solo se facciamo una finanziaria verde e quindi se iniziamo a spostare i sussidi che oggi diamo alle attività con impatti negativi sull’ambiente a favore di attività improntate alla sostenibilità. Invece abbiamo un Def molto debole sull’ambiente, che non attacca neanche i 14 miliardi di sussidi diretti e indiretti ai combustibili fossili censiti al 2016. Il ministero dell’Ambiente rispondendo a una mia interrogazione in Commissione ha dovuto confermare che solo ora si procederà al ‘rilascio’ della seconda edizione del Catalogo, che invece avrebbe dovuto essere pubblicata nel giugno dello scorso anno. Forse ci rimetteremo in pari per la terza edizione che si spera arrivi entro questo giugno.
Il Paese si aspetta uno sforzo maggiore per il clima e l’ambiente e partire dalla graduale eliminazione dei sussidi dannosi e dal trasferimento di queste risorse verso attività virtuose sarebbe un modo tecnico e molto concreto per procedere. Invito quindi il Ministero dell’Ambiente a tirare fuori il prima possibile questi dati. Sarebbe stato bello poter accogliere Greta Thunberg, l’attivista svedese che domani sarà in Senato, con la nuova edizione del Catalogo fresca di stampa. Perché oltre a parlare, per difendere il clima servono azioni concrete. Come spostare fondi a favore di un modello di sviluppo sostenibile.
Il mio commento sulla risposta del Mattm alla mia interrogazione sui ritardi nella pubblicazione del Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli.
Aggiungi commento