Su Linkiesta.it di oggi dico cosa dovrebbe fare il Governo che vorrei: ma chi lo vota in parlamento?
In questi giorni di crisi politica in molti hanno chiesto la composizione di un Governo ambientalista che affronti la sfida del clima che cambia e che davvero sta mettendo a rischio il nostro futuro!
E allora ho provato a dire che per affrontare la crisi climatica si dovrebbe iniziare costruendo una Legge di Bilancio innovativa, che investa almeno quattro ambiti. Primo: quello delle concessioni; nella gestione di autostrade e aeroporti, di cave e acque minerali occorre ristabilire regole che garantiscano una corretta gestione di beni pubblici come, purtroppo, oggi non avviene, anche per rendere possibile recuperare risorse per centinaia di milioni di euro all’anno. Poi, occorrerebbe intervenire sulle esenzioni dalle tasse per centinaia di milioni di euro che attualmente premiano le fonti fossili, spostando la fiscalità in favore delle fonti con minori impatti ambientali e l’innovazione; allo stesso tempo eliminare le barriere che limitano rinnovabili e mobilità sostenibile. Il terzo punto, che si addice a una Legge di Bilancio ambientalista, dovrebbe riguardare l’economia circolare e le filiere locali di qualità, ridisegnando le aliquote Iva e differenziando i diversi beni sulla base dell’impatto ambientale e sociale dei prodotti per premiare innovazione ambientale e efficienza, i territori e il Made in Italy. Sarebbe anche necessario lanciare un Piano di investimenti pubblici utili, ormai fondamentali: al suo interno sono urgenti interventi capaci di riqualificazione degli edifici e di recupero delle periferie urbane, delle scuole, di creazione di servizi (nuove linee metro e tram, piste ciclabili), di adattamento delle città ai cambiamenti climatici, di risolvere i problemi di acquedotti e depuratori, i ritardi delle bonifiche delle aree inquinate, e procedere con la demolizione degli edifici abusivi.
Il mio commento in versione integrale è disponibile qui.
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