È inaccettabile, come denunciato da Italia Solare e riportato da QualEnergia.it, che nella Legge di Bilancio approdata al Senato la proroga del Superbonus per il fotovoltaico sia limitata al 30 giugno 2022.
Lo scopo della misura è di promuovere l’efficientamento, il miglioramento e il risparmio energetico del nostro patrimonio edilizio con il vantaggio multiplo di ridurre consumi energetici, emissioni e costi delle bollette e di rilanciare un’edilizia di qualità legata alla sostenibilità e che non consuma nuovo suolo. Una misura in linea con il Green Deal e capace di aiutare l’Italia a rispettare target climatici e di qualità dell’aria, che con la manovra rischia di essere depotenziata.
Per scongiurare questo pericolo il Superbonus per l’installazione di pannelli fotovoltaici deve essere prorogato ben oltre la metà del 2022. Ma non solo. Bisogna assicurare continuità fino al 2025 a tutte le misure del pacchetto detrazioni e prorogare fino al 2025 la cessione del credito e lo sconto in fattura per tutti gli interventi del pacchetto Superbonus allo scopo di garantirne la piena efficacia. Va poi rimosso il limite di reddito per le abitazioni singole, condizione che creerebbe una disparità di trattamento con i condomìni.
Se si vuole assicurare l’efficienza di questi importanti incentivi pubblici si punti sul miglioramento delle performance ambientali raggiunto grazie all’intervento di riqualificazione edilizia e si escludano dal pacchetto le caldaie a gas e qualsiasi altro tipo di impianto di riscaldamento a gas. Che è una fonte fossile. Farlo migliorerebbe la qualità della spesa pubblica e allineerebbe l’Italia anche ai nuovi orientamenti europei sugli aiuti pubblici.
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