Dal rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale arriva l’ennesimo allarme sul clima: il 2021 è stato uno dei sette anni più caldi di sempre e ha fatto registrare una concentrazione di gas serra di 419,05 parti per milione (ppm) nel centro di rilevazione Mona Loa alle Hawaii. Valore che quest’anno è addirittura arrivato a 420,23 ppm. Dati che testimoniano ancora una volta l’urgenza di agire e di accelerare la lotta alla crisi climatica e la conversione ecologica.
Non ci sono più scuse, ma è necessario aumentare l’ambizione e prevedere misure coraggiose. In Italia questo deve tradursi in un taglio progressivo e reale dei sussidi ambientalmente dannosi, a partire da quelli fossili, e in una spinta forte sulle rinnovabili. Risultato che possiamo raggiungere autorizzando 60 GW di nuova potenza pulita da installare nei prossimi tre anni, come chiede Elettricità Futura, e con l’istituzione di un commissario ad hoc per lo sviluppo delle fonti pulite come avevo già suggerito con un mio emendamento. Bisogna inoltre puntare con investimenti e misure lungimiranti sul risparmio e sull’efficienza energetici. Interventi necessari per fronteggiare la crisi climatica e anche, come sottolineato dal segretario generale dell’Onu Guterres, per raggiungere l’indipendenza e la sicurezza energetiche, aumentare la buona occupazione, sconfiggere le speculazioni sui prezzi e aiutare davvero la pace.
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