RIPORTARE SUBITO IN ITALIA I CONTAINER

Mentre in Europa e in Italia ci impegniamo per la transizione ecologica, non è accettabile che su una vicenda tanto grave come quella del traffico dei rifiuti italiani in Tunisia si temporeggi. Come già fatto sia dalle associazioni ecologiste tunisine che italiane chiediamo al governo italiano, che si definisce ambientalista, di intervenire urgentemente per riportare in Italia i rifiuti e di rivalersi poi nei confronti dei responsabili del traffico all’esito del procedimento giudiziario.

Ci riferiamo alla vicenda che vede stoccati nel porto di Sousse 282 container carichi di rifiuti spediti dall’azienda campana Sviluppo risorse ambientali alla tunisina Soreplast, sotto sequestro preventivo da più di dieci mesi con un costo di 26 mila euro al giorno. Una ispezione delle Dogane tunisine ha rivelato che nei container non ci sono rifiuti plastici come dichiarato, ma scarti di ogni tipo che proverrebbero dalla raccolta differenziata domestica e non sarebbero destinati al recupero bensì allo smaltimento in discarica o all’incenerimento. Tipologia che per le convenzioni di Basilea e di Bamako non può essere esportata tra paesi UE ed extra UE.

È quanto chiedo all’esecutivo insieme agli eurodeputati del gruppo Greens/Efa Eleonora Evi e Piernicola Pedicini e insieme a Majdi Karbai, deputato del Parlamento tunisino del Gruppo Democratico eletto nel partito Corrente democratica, che afferma: “È sconcertante che l’Italia in oltre dieci mesi non sia riuscita rimpatriare i propri rifiuti inviati illegalmente in Tunisia. Noi democratici ci siamo impegnati da subito per fare chiarezza su questa vicenda e per arrivare al risultato atteso di rimpatriare i container. Se ciò non dovesse avvenire in tempi rapidi come auspichiamo, siamo pronti a intraprendere nuove iniziative.”

A conferma della gravità del caso in Tunisia dodici persone tra cui l’ormai ex ministro dell’Ambiente sono state arrestate e sul lato italiano la Regione Campania ha bloccato le spedizioni, chiesto alle società interessate di riportare i container in Italia e denunciato la vicenda alla Procura della Repubblica di Salerno. Dunque che i container siano da rimpatriare è certificato da Tunisia, convenzioni internazionali e Italia. Segue da vicino la vicenda anche la Commissione europea, interessata da una nostra interrogazione presentata al Parlamento europeo.  

Non può essere una mera questione contabile a bloccare il rimpatrio. Se il governo non interverrà nelle prossime settimane siamo pronti a presentare una nuova interrogazione, questa volta alla Camera dei Deputati. Siamo anche pronti a svolgere una missione in Tunisia se a settembre la situazione dovesse essere la stessa e arrivasse l’invito dei deputati dell’Assemblea nazionale tunisina. La provincia di Salerno rappresenta un territorio virtuoso del Sud per la gestione dei rifiuti, dove per il Rapporto Comuni Ricicloni 2020 di Legambiente la differenziata è al 64,4% e il tasso di riciclo al 48,6%. Sono queste buone pratiche, non i traffici illegali, che vorremmo condividere con i nostri amici tunisini.

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Rossella Muroni

Ecologista, progressista e femminista, esperta di sostenibilità ambientale e Presidente di Nuove Ri-Generazioni. Fino a ieri presidente nazionale di Legambiente e vicepresidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati.

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