Un nuovo termovalorizzatore per Roma sarebbe un errore. È un po’ come se si decidesse di costruire un palazzo partendo dal tetto. Al contrario per la Capitale è necessario puntare sulle fondamenta della corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Roma deve procedere spedita sul recupero dei materiali, sul riciclo e su una virtuosa filiera dell’economia circolare.
L’economia circolare è la strada indicata anche dall’Europa ed è l’unica via che a Roma bisogna seguire: incrementare la raccolta differenziata, rafforzare il porta a porta, investire in innovazione e dotare la Capitale di impianti di recupero dei materiali per dare un destino fruttuoso oltre che corretto, nell’ottica dell’economia circolare, a tutte le frazioni raccolte.
È per questo che avevo accolto con favore il progetto della giunta di Gualtieri di realizzare i primi due biodigestori per la frazione umida dei rifiuti da parte di Ama. Per lo stesso motivo credo sia un errore realizzare un termovalorizzatore a controllo pubblico per la quota di rifiuti indifferenziati residua, come annunciato oggi all’Assemblea capitolina straordinaria dedicata al tema dei rifiuti.
L’Italia è campione di riciclo e abbiamo ancora altre e forti potenzialità da sviluppare ce lo ricorda proprio oggi un articolo di Jacopo Giliberto sul ‘Sole 24 Ore’ riprendendo alcuni dati Ispra: recuperiamo materia dal 69% dei rifiuti industriali e ricicliamo il 53,3% dei rifiuti domestici, anche come risposta al ‘caro materie prime’ da parte di molte aziende che intensificano i progetti sui materiali riciclati.
Anche per questo bisognerebbe puntare con decisione sull’economia circolare, sul recupero e sul riciclo tenendo ben fermi i principi di sviluppo sostenibile e i cardini di una crescita giusta ed equilibrata.

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Un errore un termovalorizzatore per Roma. Come costruire un palazzo partendo dal tetto
LA CAPITALE DEVE PUNTARE SUL RECUPERO DEI MATERIALI E SUL RICICLO
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