La pandemia negli ultimi due anni, la guerra in Ucraina adesso. In questi mesi drammatici, diventa ancora più importante capire in che mondo vogliamo vivere. Se l’emergenza climatica rimane la sfida numero uno da vincere, insieme alla guerra in Europa, la transizione ecologica è la soluzione. Per un diverso modello di progresso che è un vero e proprio patto tra generazioni fatto di giustizia sociale, rispetto dell’ambiente, cura delle persone, accesso all’istruzione e qualità della vita, innovazione, lavoro di qualità, benessere condiviso. Una trasformazione necessaria non solo per affrontare la crisi climatica e il caro bollette, ma anche per rispondere alle crisi economica e democratica legate all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Solo un modello energetico diverso, basato sulle rinnovabili, sull’efficienza e sul risparmio, sulla generazione pulita diffusa può infatti garantire l’indipendenza dal gas, convenienza economica, uno sviluppo che non compromette il futuro e la libertà di rispondere come si dovrebbe alle violazioni dei diritti umani e del diritto internazionale. Ecco perché oggi più che mai è urgente la transizione.
Con Alessandro Fusacchia abbiamo quindi promosso l’iniziativa ‘Green Day – per una cultura della transizione ecologica’ per unire in una stessa conversazione i temi legati all’educazione, alla formazione e alle nuove competenze richieste da un’economia sempre più orientata alla sostenibilità, con quelli più strettamente legati alla transizione ecologica. Su Materia Rinnovabile raccontiamo com’è andato questo confronto a più voci. L’editoriale mio e di Fusacchia si può leggere qui.
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