Più controlli sui pesticidi e anche sui prodotti agroalimentari importati dai Paesi terzi, monitoraggio uniforme a livello nazionale sulla contaminazione da fitofarmaci nelle acque, promuovere un utilizzo più responsabile dei fitofarmaci, favorire l’utilizzo di pratiche sostenibili e amiche del clima, come l’agricoltura biologica. Sono alcuni degli impegni chiesti all’esecutivo dalla mozione bipartisan, nata a partire da un atto a mia prima firma, approvata alla Camera per andare in direzione di un’agricoltura sostenibile, che faccia sempre meno uso di pesticidi.
Altro impegno qualificate previsto per il governo dalla mozione è quello di introdurre l’obbligo di avviso ai residenti prima di ogni trattamento chimico e una distanza minima di sicurezza tesa a evitare il rischio di contaminazione chimica di colture bio, abitazioni e spazi pubblici. Per la prima volta, poi, si cita in un atto parlamentare il problema del multiresiduo e l’esecutivo dovrà lavorare anche a livello europeo per arrivare a un divieto definitivo sui neonicotinoidi, i pesticidi sistemici che fanno male alle api.
All’ordine del giorno della Camera era originariamente una mozione a mia prima firma per un’agricoltura pesticidi-free e capace di difendere la qualità dei prodotti italiani, l’ambiente, la salute dei consumatori e il futuro dei nostri agricoltori, ispirata alle proposte della campagna ‘Cambia la terra’ e alle richieste della petizione online ‘No-Pesticidi’. A questa si sono poi aggiunte le abbinate mozioni degli altri gruppi. Quindi, con un’opera di confronto e mediazione è stato possibile superare le singole mozioni e arrivare al testo unitario approvato dall’Aula.
Finalmente dal Parlamento arriva un segnale importante: la dimostrazione di saper mettere da parte divisioni e interessi di parte nell’interesse del Paese e degli italiani.
Il mio intervento su @HuffPostItalia si può leggere qui.
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