Per l’autorità distrettuale del fiume Po è la peggiore crisi da 70 anni, con piogge che in alcune zone mancano da 110 giorni, innevamento alpino al di sotto della media, caldo intenso e l’asta fluviale più importante del Paese in stato di siccità severa. Soffrono anche il Tevere, il Lazio e altri territori. È questa la situazione in cui ci troviamo quando la stagione estiva è solo all’inizio.
Tutte queste evidenze, insieme ai fenomeni meteorologici estremi sempre più intensi e frequenti, dicono in modo chiaro che è urgente agire contro la crisi climatica. Per contrastare i mutamenti climatici è necessario abbattere rapidamente le emissioni, moltiplicare le rinnovabili e promuovere l’economia circolare, non ostacolare in sede europea i pacchetti di misure per Green deal e transizione ecologica.
Sul fronte interno per affrontare la siccità bisogna evitare e azzerare gli sprechi, sia quelli enormi di rete sia quelli che ciascuno può contrastare con stili di vita sostenibili, e va fatto un uso efficiente della risorsa idrica in agricoltura e nell’industria come nella nostra quotidianità. Pressante anche la necessità di passare da un consumo lineare a un utilizzo circolare dell’acqua, ottimizzando i trattamenti depurativi. E’ inoltre strategico monitorare in modo sistematico la disponibilità delle risorse idriche superficiali e sotterranee, individuare misure di adattamento per i diversi settori e territori e progettare interventi per favorire il miglioramento della filtrazione naturale dell’acqua e della ricarica delle falde acquifere.
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