“A 55 anni dal Vajont, caso esemplare di disastro prevedibile ed evitabile, la politica dovrebbe dare priorità a prevenzione del rischio idrogeologico, messa in sicurezza e corretta gestione del territorio. Che il nostro sia un Paese fragile ce lo hanno ricordato anche le violente piogge dei giorni scorsi in Calabria, che hanno mietuto altre vittime innocenti. Sono oltre 7,5 milioni gli italiani esposti quotidianamente al pericolo. Che aumenta a causa degli effetti dei mutamenti climatici in atto.
Quanto sia urgente un impegno rafforzato per il clima lo evidenzia il nuovo rapporto dell’IPCC: a livello globale serve un taglio delle emissioni di CO2 tra il 40 e il 60% al 2030 e un azzeramento al 2050 per non superare la soglia di surriscaldamento di 1,5 gradi. Un’urgenza testimoniata anche dal Nobel per l’Economia agli americani Nordhaus e Romer per i loro studi sul rapporto fra economia, innovazione e clima.
Per questo una politica lungimirante deve dare priorità alla riduzione dei gas a effetto serra e alla difesa del territorio, investendo risorse adeguate, anziché continuare a pagare i danni umani ed economici del maltempo. È l’obiettivo cui mirano le mie proposte di legge contro il consumo di suolo e per contrastare l’abusivismo edilizio, che favorisce e disciplina le demolizioni degli abusi e il ripristino dei luoghi. Per dare una risposta efficace in chiave di prevenzione anziché di emergenza. Il governo giallo-verde sembra invece andare in un’altra direzione. Trovo preoccupanti le norme nel decreto Urgenze previste per Ischia all’art.25. Si usa il terremoto per condonare quell’abusivismo che rende l’Isola tanto fragile al rischio idrogeologico e sismico”.
Lo scrive sulla sua pagina Facebook la deputata di LeU Rossella Muroni, il 9 ottobre, ricordando il 55 esimo anniversario della tragedia del Vajont.
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