Le percentuali di denunce da parte delle donne che subiscono violenza sono bassissime e questo perché le stesse donne non si fidano e non sperano di poter essere aiutate. Purtroppo ne è un esempio drammatico la sindrome da alienazione parentale (Pas) che non ha alcun fondamento scientifico ma che, nonostante ciò, è stata usata più volte dai tribunali a discapito di donne e minori e a vantaggio di uomini violenti.
Questo paradigma deve cambiare: una donna che denuncia violenza va sostenuta, e deve sentire alleate, non nemiche, le istituzioni. Al momento non è così, palesemente.
Oggi che è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, voglio ricordare quante forme diverse abbia questa violenza, frutto di una cultura ancora fortemente patriarcale e maschilista. L’utilizzo della Pas è una di queste e con la riforma del processo civile dovrebbe finalmente essere messa fuori dalle aule dei tribunali. Ma dobbiamo eliminarle tutte.
Per fermare i femminicidi e questa pandemia della violenza non basta la repressione, ma servono una rete diffusa di centri antiviolenza, che vanno finanziati in modo adeguato, e luoghi di sostegno e accompagnamento nei percorsi di emancipazione. E poi bisogna investire in quelli che possono essere gli alleati più validi contro i soprusi e per la parità di genere: l’educazione, la cultura, l’informazione.
Ne parlo anche in questo intervento su Italia Libera.
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